Questo contributo vuol essere il punto di partenza di una ricerca che dovrà veder avviata una fase di approfondimento sul campo sia di tipo quantitativo che qualitativo. Le riflessioni esposte derivano in parte dall’osservazione diretta del territorio, dalla sua conoscenza, in parte da colloqui informali con testimoni significativi, in parte ancora da notizie, comunicati, dibattiti presenti sui media tradizionali e digitali; certamente, il quadro culturale e valoriale dello scrivente è presenza costante di riferimento, e non potrebbe essere altrimenti.
La dimensione comunitaria sulla quale avviamo la nostra discussione – propedeutica, lo ricordiamo, ad una ricerca approfondita – non è necessariamente quella della convivenza durevole, intima ed esclusiva, per dirla con Tönnies, ma ha significato in proiezione territoriale, ossia l’intento è quello di discutere di territorio (quindi di ambiente naturale più ambiente costruito più ambiente antropico) ed assieme della comunità (reale? plurima? immaginata?) che lo abita. Una prima sezione di questo paragrafo è dedicata alla fotografia del territorio comunale di Genga.
Il comune di Genga è un comune di 1748 abitanti (al 31-12-2017) situato in provincia di Ancona. Ha una superficie di 73,16 kmq ed una densità di 23,89 ab./kmq. Conta 37 tra frazioni, località e nuclei abitati (Bivio Pandolfi, Camponocecchio, Capolavilla, Casa Montanara, Castiglioni, Catozzi, Cerqueto, Colcello, Colleponi, Falcioni, Foce, Fossi, Gattuccio, Genga Stazione, Isola Centipera, Meleto, Mogiano, Monticelli, Osteria Di Colleponi, Palombare, Pianello, Piano Di Rocchetta, Pierosara, Pignano, Ponte Chiaradovo, Pontebovesecco, Rocchetta, Rosenga, San Donnino, San Fortunato, San Vittore, Spineto, Trapozzo, Tribbio, Trinquelli, Vallemania, Valtreara). L’altitudine varia tra i 178 m. slm e gli 821 m. slm. È situato in zona sismica 2 (‘zona dove possono verificarsi forti terremoti’). La zona climatica (Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 e successivi aggiornamenti fino al 31 ottobre 2009) è ‘È (Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al 15 aprile [14 ore giornaliere]), salvo ampliamenti disposti dal Sindaco). In Genga capoluogo (322 m. slm) insistono la Scuola dell’infanzia e la Scuola Secondaria di primo grado, mentre la Scuola Primaria è sita a Bivio Pandolfi (scuole statali). Scuole Secondarie di secondo grado sono, nelle vicinanze, presenti a Sassoferrato (Liceo Scientifico, km. 6.3), Arcevia (IPSIA, km. 7,9), Fabriano (Liceo Scientifico, Liceo Artistico, Liceo Linguistico e delle Scienze Umane, IPIA, km 10,1). Il capoluogo di regione (Ancona) dista 50 km.
Al censimento del 1861 il comune contava 3.952 abitanti; quello del 1921 registra il picco massimo, con 4.883 abitanti, al quale segue un decremento costante sino al censimento del 2011, con 1875 abitanti censiti; il dato, rilevato il giorno 9 ottobre 2011, mostra uno scostamento con quello delle Anagrafi comunali, dove ne risultavano registrati 1.934. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 59 unità (-3,05%).
Richiamando le tre costituenti del territorio sopra elencate, dal punto di vista dell’ambiente naturale le potenzialità sono di un certo rilievo: l’area è parte del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, istituito nel 1997 con la strenua opposizione proprio dell’allora Giunta comunale di Genga; sul territorio comunale insiste anche uno dei maggiori complessi ipogei italiani, quello delle Grotte di Frasassi, che rappresenta, accanto all’estremo interesse naturalistico, la principale attrattiva turistica dell’area e una delle più importanti a livello regionale. Dal punto di vista dell’ambiente costruito, il territorio comunale presenta un patrimonio diffuso, in parte in via di abbandono ma anche oggetto di operazioni di restauro, che trova in alcuni segni – il Santuario di Frasassi, l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse, i castelli di Genga e Pierosara – punte qualitativamente elevate. Dalla prospettiva dell’ambiente antropico, gli indicatori demografici indicano senza dubbio un lento ma costante processo di spopolamento, in linea del resto con le tendenze nazionali di aree simili, dopo le stagioni del tentativo di industrializzazione (la presenza del gruppo Merloni), la fortuna delle Terme (ancora funzionanti) e le speranze suscitate, almeno in una parte della popolazione e degli amministratori (almeno quelli successivi alla Giunta che si oppose strenuamente all’istituzione del Parco), dall’istituzione dell’area protetta. Alcuni tentativi recenti di ripresa degli insediamenti produttivi, come ad es. le cd. ‘Nuove Terme’, sono tuttora una chimera (fatto salvo il relativo edificio, costruito ma vuoto e vandalizzato), o anche il (fallito) progetto di un’area sosta per camper, con strutture anch’esse ampiamente vandalizzate.
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