Il Fondo Archivio Storico Comunale conservato presso l’Archivio di Stato di Fermo è frutto dell’accumulo di documenti prodotti dalle istituzioni comunali fermane tra il basso medioevo e l’Unità d’Italia.
La suo parte più antica presenta continuità storica e di conservazione dalla fine del XIV secolo fino all’epoca napoleonica e in alcuni casi fino alla seconda metà del XIX secolo.
Lo stesso complesso documentario potrebbe essere diviso in due parti, quella precedente l’introduzione del titolario napoleonico e quella successiva, quest’ultima si configura come un’aggregazione documentaria differente e molto consistente.
Segnalato da vari studiosi tra cui Mazzatinti, Filippini e Lodolini, l’archivio è stato oggetto di analisi sintetica nella Guida degli Archivi di Stato a cura di Morichetti agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso.
La documentazione più antica è cronologicamente coeva al Diplomatico e al Notarile che rappresentano le raccolte più preziose di tutto l’Archivio di Stato di Fermo.
In questo contributo ci concentreremo sulla parte pre-napoleonica dell’Archivio Storico Comunale con alcune riflessioni relative alla storia delle carte stesse, alla sua conservazione in età moderna, alle sue sotto partizioni e alle istituzioni cittadine che vi sono collegate la cui conoscenza potrebbe essere arricchita dallo studio approfondito della documentazione.
Il Fondo in questione doveva costituire la parte più voluminosa della cancelleria del comune fermano che aveva sede presso il Palazzo dei Priori.
Il dato numerico, per quanto poco significativo, mostra una presenza di più di 800 volumi, con un incremento significativo della quantità di carte tra la fine del XVI e la prima metà del secolo successivo, a seguito delle norme pontificie che regolamentarono le cancellerie.
Prima di soffermarci sulla consistenza documentaria e sulle sue partizioni è opportuno riflettere sul formato dei documenti: a differenza del Fondo Diplomatico si tratta sempre di volumi rilegati. Nella maggior parte dei casi tali volumi hanno la copertina in pergamena o in carta e in alcuni casi in cuoio.
Il Fondo, noto principalmente per i verbali delle assemblee deliberative, contiene molto altro materiale di grande interesse per la storia della città.
La parte relativa alle assemblee presenta al suo interno vari salti cronologici soprattutto nei suoi primi anni di vita.