Nell’Archivio di Stato di Fermo ho rintracciato un documento inedito del 25 giugno 1487 riguardante Giovanni di Piergiacomo, intagliatore di San Severino, attestato nella sua città natale come maestro autonomo dal 1481.
Nel 1487 circa l’intagliatore settempedano ottenne dalla Confraternita di Santa Maria della Carità di Fermo l’incarico di realizzare il coro ligneo della loro chiesa (attuale chiesa di Santa Maria del Carmine, così chiamata perché nel 1491 ne presero possesso i Carmelitani della Congregazione di Mantova). Il 25 giugno di quello stesso anno il Comune di Fermo scrisse una lettera a quello di San Severino: «[a lato] Sancti Severini Magnifici domini tanquam fratres nostri colendissimi. Magistro Iohanni de Pieriacomo ciptadino vostro [di San Severino] s’è ubligato a li capi de la Fraternita de Sancta Maria de la cipta nostra [di Fermo] lavorare el coro de la chiesia et condurse per tucto magio prosimo passato et recevecte parte de denari. Promise per lui Piero de Brunamonte ciptadino nostro et ferlino ubligazione como lui li capi et hanno convenuto Piero ad dampni et interesse et perché la iustitia rechiede che magistro Iohanni el cave de affanno Piero de midesimo se conduce cum queste nostre a vostre magnificentie. Le pregamo li piaccia etiam per nostro respecto providere che magistro Iohanni vengha ad servire quanto è ubligato chi promise si ch’el ciptadino nostro non habia damno che tucto reciverimo ad gratissimo da vostre magnificentie. Que bene valeant. Firmi XXV iunii 1487».
Il fermano «Piero de Brunamonte», che aveva garantito per maestro Giovanni di Piergiacomo, è identificabile con il pittore Piero di Brunamonte (documentato a Fermo dal 1484 al 1494, ma del quale purtroppo non è rimasta nessuna opera). Suo padre, Brunamonte (attestato a Fermo dal 1467 al 1476), era anche lui un pittore e, come per il figlio, non è rimasta nessuna sua pittura.
[segue]