Nuove acquisizioni e riesame critico dei vecchi reperti suggeriscono un mutamento dello stemma di Sirolo

Dello stemma del comune di Sirolo si conoscono almeno 400 anni di immagini diverse tanto per epoca che per natura (olio su legno, bronzo, pietra, acquerello, stampa, punzonatura a secco, ecc.). Tutte queste immagini riproducono un pesce disegnato abbastanza diversamente di volta in volta: gonfio, rinsecchito, con la bocca aperta o chiusa, senza pinne, con una pinna dorsale, con due pinne dorsali, con una o due pinne ventrali. In quasi tutte queste figure il pesce è orientato con la testa verso la destra araldica.

Tra gli oltre cento stemmi di Sirolo da noi visti, il pesce è rivolto a sinistra solo in un timbro a secco inedito del 1569, conservato nell’Archivio del Comune di Ancona, e in pochi esemplari a stampa usati tra il 1805 e il 1816 conservati quasi tutti nell’Archivio storico del Comune di Sirolo. Questi pochi esempi ottocenteschi sono cronologicamente posteriori ad almeno cinque diversi modelli abbondantemente usati in precedenza in cui il pesce è orientato a destra. Uno di questi modelli d’uso comune comprende una ricchissima serie di punzoni a secco apposti su un’abbondante successione di documenti comunali tra i più disparati che spaziano dal 1616 al 1788 almeno. Dopo i pochi esempi atipici appena citati in cui il pesce è orientato a sinistra, il Comune di Sirolo continua a usare stemmi a stampa o a tampone col pesce a destra in una moltitudine di documenti diversi almeno fino al 1925 (Baroni Urbani e de Andrade, 2016). Spieghiamo il diverso orientamento dei pochi esemplari ottocenteschi succitati con l’incuria e l’ignoranza araldica delle persone incaricate di commissionare la carta intestata del Comune.

Nonostante l’usanza, a Sirolo almeno seicentesca, di fregiare documenti comunali con l’immagine di un pesce, la prima menzione di un pesce sullo stemma di Sirolo in un documento ufficiale dovrebbe essere una lettera del 20 febbraio 1852 alla pontificia Commissione Araldica in cui il priore Giuseppe Gaudenti, per ottenere il riconoscimento dello stemma comunale, descrive e acclude un disegno dello scudo con un «Pesce, detto varolo, d’argento nuotante a destra [araldica] su mare azzurro – fondo superiore cielo chiaro».

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