L’alluvione avvenuta a Senigallia nella notte tra il 21 e il 22 settembre del 1855 può considerarsi una delle più grandi di tutti i tempi. L’ing. cav. Mederico Perilli del Genio civile la elencava, insieme con quella del 1897, tra le piene «rimaste dolorosamente celebri nei ricordi storici di Senigallia»:
… le acque straripate a monte dell’abitato invasero il territorio circostante su larga scala di parecchi chilometri quadrati e di dentro elevaronsi a più di metri 1,50 di altezza, penetrando nei piani inferiori delle case!
Nell’archivio comunale di Senigallia sono conservati molti documenti su questo evento, a cominciare dalla Circolare firmata dal gonfaloniere lo stesso giorno 22 settembre (prot. num. 1939) e diramata a tutti i possessori di carri trainati da buoi per organizzare la rimozione del moltissimo fango depositato dalle acque in alcuni tratti dell’abitato e dei vicini Borghi.
Per questo trasporto occorrono molti Carri a buoi. Ed io prego ed interesso il generoso animo della S.V. Ill.ma a volerne porre a mia disposizione Nº … per la mattina del prossimo … facendoli fermare nella Piazza del Duomo, ove l’Incaricato Comunale disporrà quanto occorre. – Al Conduttore del Carro sarà retribuito un semplice beveraggio.
Alla richiesta fatta dal gonfaloniere, il nobiluomo Giuseppe Benedetti dalla frazione Vallone in data 23 settembre così motivava il suo diniego:
Anch’io pur troppo sono stato fortemente percosso dalla terribile inondazione. Campi allagati, argini demoliti, speroni sconquassati ecc. ecc. mi costringono ad occupare i miei Uomini ed i miei Carri a restauri immediati. Sono adunque nella dispiacenza di doverle dire che mi è impossibile aderire alla richiesta fattami da V.S.I. col pregiato foglio Nº 1939.
Furono necessari più di quindici giorni di lavoro per la rimozione dei fanghi. Infatti il 3 ottobre 1855 il gonfaloniere inviava un ulteriore avviso a quanti avevano in precedenza prestato la loro opera, ringraziandoli di avere «gentilmente corrisposto agl’inviti da me fatti per la somministrazione di carri a Buoi […] Mancando peraltro ancora molto per raggiungere lo scopo dello spurgo» era necessario che si recassero «per la mattina del giorno di Venerdì prossimo cinque del mese corrente (5 ottobre 1855, nda) ed in caso di pioggia nel giorno seguente […] al luogo solito (in piazza Duomo, nda) per ricevere le disposizioni dall’Incaricato Comunale».
Poteva succedere però che la posta non fosse consegnata in tempo utile per soddisfare la richiesta. Così rispondevano al gonfaloniere da Corinaldo, in data 7 ottobre 1855, i signori Ippolito e F.lli Cesarini Romaldi:
Sig. Gonfaloniere. Non sappiamo se per trascuratezza del nostro Postiglione, o di chi al Postiglione stesso la consegnò, noi non abbiamo ricevuto jeri sera la lettera con cui V.S. in data 4 corrente c’invitava a mandare due carri nella mattinata di jeri 6 corrente in codesta città per il trasporto del fango. Ci duole che questo ritardo ci abbia impedito di poter corrispondere all’invito, ed è per questo che Le dirigiamo questa nostra, e per iscolparci, ed anche per farle conoscere che siamo pronti a mandare i carri, quando la V.S. lo creda opportuno e ce ne dia avviso.
Dal fatto che si chiese l’aiuto dei paesi vicini si deduce che l’intera vallata inferiore del Misa fu invasa dalle acque. La cosa è confermata da una lettera del fattore di campagna del Pio Stabilimento (ospedale civile) in Senigallia, nella quale sono espressamente menzionate le località del predio Nevola, ai confini fra i comuni di Senigallia e di Ripe, cioè la frazione di Brugnetto e il comune di Tomba di Senigallia (odierna Castel Colonna). [segue]