Il ruolo del patrimonio culturale nella ricostruzione delle comunità marchigiane dopo il sisma

La riflessione che si è tenuta nelle giornate marchigiane di Symbola, in occasione del “Festival della soft economy” e in particolare nel pomeriggio del 5 luglio 2018 a Treia (Macerata), durante l’appuntamento intitolato “Il patrimonio culturale delle Aree interne e le sfide della contemporaneità”, ha offerto interessanti spunti per focalizzare il tema del ruolo del patrimonio culturale nella ricostruzione-rigenerazione delle comunità colpite dal sisma del 2016. Tema quanto mai obbligato nell’anno europeo del Patrimonio culturale e a quasi due anni dalle prime scosse del terremoto che per potenza ed estensione ha profondamente ferito il centro Italia e in particolare le Marche, con pesanti ricadute sui beni culturali delle quattro regioni coinvolte.

In un clima di grande attenzione suscitata dal sisma nel “cuore” dell’Italia, di instancabile mobilitazione solidaristica che ha mosso l’intero Paese e non solo, di inedita e prolifica produzione scientifica, letteraria e persino artistica, che ha preso spunto dagli eventi sismici; in un moltiplicarsi di iniziative e convegni relativi alla ricostruzione degli abitati e delle comunità, la Regione Marche si è finalmente dotata di un duplice strumento capace di fungere da catalizzatore, filtro ordinatore e supporto alla programmazione dell’insieme delle progettualità che continuano a manifestarsi da parte dei soggetti più diversi.

Stiamo parlando – nel primo caso – della ricerca “Nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino marchigiano dopo il sisma”, promossa dal Consiglio Regionale delle Marche e realizzata dalle quattro Università marchigiane (Unicam, Unimc, Univpm, Uniurb) in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), che costituisce il quadro strategico entro cui poter convogliare in maniera coerente e ragionata le molteplici iniziative presenti e future, e – nel secondo caso – del lavoro di ricognizione progettuale e di prima valutazione, svolto da Istao su incarico della Giunta Regionale, condiviso da un ampio partenariato sociale e finalizzato alla redazione del “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo”, che andrà sottoposto al Governo nazionale e alla Commissione europea per giungere alla stipula di un Accordo di Programma Quadro (Apq) o una Intesa Istituzionale di Programma (Iip) per il rilancio delle Marche a partire dall’area del “cratere” sismico.

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