Dalla Marca alla corte della regina Cristina di Svezia a Roma nel Seicento

In occasione del Convegno Internazionale La regina Cristina di Svezia, il Cardinale Decio Azzolino jr e Fermo nell’arte e la politica della seconda metà del Seicento, tenutosi a Fermo nell’Auditorium di San Martino il 3 e 4 ottobre 1995, fui invitata a presentare un contributo sui Fermani presenti alla corte di Cristina di Svezia, saggio poi pubblicato negli atti di tale convegno, Cristina di Svezia e Fermo, usciti cinque anni più tardi a mia cura.

Fino a quel convegno, sebbene alcuni autorevoli studiosi avessero già fatto notare l’importante ruolo svolto dal cardinale fermano Decio Azzolino il Giovane nel reclutamento della corte romana di Cristina di Svezia, nessun lavoro specifico era ancora stato dedicato alla composizione di tale corte, né ai rapporti di cittadinanza o di parentela intercorrenti tra i vari membri di essa, soprattutto per quel che concerneva la sua componente fermana. Avevo, quindi, presentato in quella occasione una galleria dei cortigiani originari di Fermo e dintorni mettendoli in relazione con l’eminenza grigia di questa corte, il cardinale fermano Decio Azzolino il Giovane.

Quel saggio è stato d’impulso a numerose ricerche successive anche di altri studiosi, internazionali e locali, non solo sul ruolo ricoperto da Azzolino nella formazione della corte reale, ma anche su alcuni dei suoi personaggi specifici, nonché sulla presenza in generale dei marchigiani a Roma nel Seicento. Tutti studi che hanno rappresentato passi avanti significativi nella ricerca storica, culturale e biografica del secondo Seicento.

Essendo, però, il volume Cristina di Svezia e Fermo esaurito e non più in vendita da molto tempo si era pensato ad una sua ristampa. Tuttavia in venti anni la ricerca scientifica era andata avanti e molti dei saggi del volume erano ormai obsoleti sia nel contenuto sia nella bibliografia. Pertanto mi è sembrato più opportuno rielaborare il mio saggio originario in una nuova versione che, pur conservandone la struttura di base, da una parte lo aggiornasse ed emendasse nel contenuto e nella bibliografia, e dall’altra lo integrasse con nuove figure di cortigiani reali di cui si è potuto, nel frattempo, accertare l’origine fermana.

Essendo, pertanto, il saggio attuale per buona parte nuovo ha ricevuto anche un titolo differente in modo da distinguerlo da quello di venti anni fa.

Il primo nucleo di una “corte fermana” in seno a quella romana di Cristina si costituì nel 1659 quando il cardinale Decio Azzolino il Giovane (1623-1689), che aveva in quell’anno preso le redini dell’amministrazione di Cristina, epurò la corte reale dagli elementi più ambigui sostituendoli con persone fidate e legate a lui non solo tramite vincoli di amicizia, ma anche e soprattutto di cittadinanza e/o parentela. In questo periodo entrarono a far parte della corte almeno due fermani, il medico Cesare Macchiati e il capitano Lorenzo Adami.

Cesare Macchiati era nato a Carassai nel 1629 in una famiglia di tradizioni mediche e giuridiche. Si laureò in medicina nello Studio di Fermo nel 1650 ed esercitò la professione nella Marca fermana venendo anche accolto nel Collegio medico locale prima di divenire il medico personale di Cristina nel 1659. Come medico privato accompagnò la regina anche nei suoi due lunghi soggiorni nel Nord Europa. Durante questi viaggi Macchiati tenne una fitta corrispondenza con il cardinale Azzolino informandolo sulla salute della sovrana e sugli avvenimenti di corte. Del primo viaggio, avvenuto negli anni 1660-1662, rimane solo una lettera autografa molto danneggiata, mentre del secondo, che ebbe luogo dal 1666 al 1668, si conservano ancora 46 lettere autografe, per la maggior parte inedite ma di grande interesse documentario, presso l’Archivio di Stato di Stoccolma.

Lorenzo Adami nasce a Fermo nel dicembre del 1630, settimo figlio, in una schiera di ben diciotto, del capitano Bartolomeo Adami (1595-1666) e di Polinice Ruffo (1604-1687). La madre Polinice, appartenente alla nobile famiglia fermana dei Ruffo, era sorella di Giulia (1594-1647), madre, a sua volta, del cardinale Azzolino. Lorenzo Adami risulta per tanto essere il cugino del cardinale Decio.

La famiglia Adami, una delle più prestigiose fra quelle della nobiltà fermana, vantava lunghe tradizioni militari e Lorenzo aveva seguito le orme degli antenati partecipando nel 1657, come capitano del vascello pontificio La corona d’oro, a numerose battaglie nei Dardanelli durante la guerra di Creta. Due anni più tardi il cugino Decio Azzolino lo introdusse nella corte di Cristina con la qualifica di capitano delle guardie.

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