Il 10 settembre 1914 Mons. Andrea Cassulo entrava in Fabriano per prendere possesso della diocesi, cui era stato elevato da Pio X. Il grande pontefice moriva nel frattempo il 20 agosto ed il 3 settembre era eletto Benedetto XV e consacrato il 6 settembre: giorni pertanto quanto mai intensi sia per la Chiesa in Fabriano sia per la Chiesa universale.
La solennità dell’ingresso del neo Presule combaciò con le feste per la Madonna del buon Gesù, celebre chiesa di Fabriano
, Mons. Mistrangelo celebrò alle ore otto la messa per la prima comunione dei fanciulli, mentre alle 10 celebrò il solenne pontificale il vescovo diocesano Cassulo assistito dall’antico maestro e accompagnato dalle musiche di Lorenzo Perosi.
Svanite le feste, si affrontarono problemi gravi e molteplici. Nello scorcio del pontificato del predecessore Mons. Pietro Zanolini, gli anticlericali, i massoni ed i loro utili idioti fiancheggiatori di Fabriano avevano perpetrato parecchie violenze, persino assaltando la processione del Corpus Domini 15 giugno 1911 e tentando di strappare dalle mani del Vescovo il Santissimo!
Gli interventisti come nel resto della penisola, gridavano a più non posso per fare entrare in guerra l’Italia e purtroppo vi riuscirono, anche per il disonesto procedere del ministro Sydney Sonnino, gli animi erano agitatissimi. Conforme alla consuetudine, Mons. Cassulo aveva concepito e pubblicato la prima lettera pastorale prima ancora di assumere ufficialmente la mansione episcopale. In essa esprimeva il rammarico di dover lasciare l’amata archidiocesi fiorentina, ma la sua pronta obbedienza altresì: tramite il Pontefice
all’improvviso la voce di Dio si fa sentire al suo servo: lascia il tuo campo di fatiche e vieni: un altro campo, un’altra vigna tu hai d’ora innanzi a coltivare. Come il fanciullo segue amoroso la madre e in lei ripone pieno di fiducia ogni suo pensiero, io seguo così la voce del Signore e lui mi affido con animo tranquillo e sereno. Il divino maestro, Gesù, e i santi, dietro suo esempio, si sono costantemente sottomessi ai voleri di Dio, unica via, unica norma sicura ad ogni fedele soldato di Gesù Cristo. Lascerò dunque Firenze per dare tutte le mie energie e le mie forze alle due care diocesi sorelle, Fabriano e Matelica. E vengo, pieno l’animo di buon volere, deliberato di far sentire a tutti la parola di Dio, che è parola di vita eterna.
Apre poi le braccia al popolo affidatogli:
Miei fratelli e miei figli, il mio primo pensiero, vi dissi, sarà parlarvi di Dio, della sua legge, della sua bontà, del suo amore. Sublime e santa missione! Io vi farò sentire la parola del Signore, destinata a produrre frutti di vita eterna nelle anime vostre. E poi mi ascolterete. Vi farò sentire che vi amo in Gesù Cristo, che mi state molto a cuore, che prendo parte ai vostri dolori, come alle vostre gioie; e poi, ne sono certo, corrisponderete al mio affetto paterno, terrete dietro al vostro pastore, che si affiancherà per condurvi alla salute. D’altronde si vede ogni dì di più la necessità che il popolo sia istruito, illuminato, diretto, difeso. I cuori sono guasti, le intelligenze sono ottenebrate da molti errori, da molte massime rovinose e perverse…